Facciamo un esempio?
Se la pensione netta €.40.000 + 27% (trattenute italiane) = €.50.800 (pensione lorda)
L'Italia verserà al governo canario €.50.800
€.50.800 - 13,75% (trattenute canarie) = €. 43815 (pensione percepita nelle Canarie)
trattandosi di una cifra inferiore a €.52.000 non dovranno essere pagate altre tasse.
Dopo le premesse iniziali possiamo quindi dire che la pensione viene defiscalizzata, percependo in media il 14% in più. Inoltre ribadiamo che se la pensione non supera i 52 mila euro l'anno, non si paga tassa sul reddito. Una cosa importante: l'aliquota del 13,75% è da considerarsi con contributo sanitario incluso (assistenza sanitaria) compreso il coniuge a carico se questo è sprovvisto di pensione.
E' IMPORTANTE SAPERE CHE IL PRIMO PASSO DA FARE PER TRASFERIRE LA PENSIONE ALL' ESTERO E' TRASFERIRE UFFICIALMENTE LA RESIDENZA CON L' A.I.R.E., ANAGRAFE ITALIANI RESIDENTI ALL' ESTERO PER VIA CONSOLARE, QUINDI REGISTRARE IL PROPRIO DOMICILIO IN COMUNE ( AJUNTAMIENTO ), AVERE UN CONTRATTO D'AFFITTO OD UNA CASA DI PROPRIETA'.
Innanzitutto cosa si intende per trasferimento?
Per ottenere la defiscalizzazione della pensione non è sufficiente chiederne la domiciliazione bancaria in uno Stato estero, ma è necessario trasferire la propria residenza fiscale in detto Stato. Per essere considerato fiscalmente residente all'estero, un cittadino italiano deve risultare per la maggior parte del periodo d'imposta (183 giorni annui) non iscritto nell'anagrafe della popolazione residente e, allo stesso tempo, non domiciliato né residente in territorio italiano ai sensi del Codice Civile. Per conseguire questo risultato deve per prima cosa iscriversi nell'anagrafe del Comune straniero in cui intende risiedere (il procedimento qui denominato empadronamiento) ed entro i successivi 90 giorni iscriversi all'AIRE (L'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero - Legge n. 470/88) per ottenere la cancellazione dalle liste anagrafiche del Comune italiano di provenienza. L'iscrizione all'AIRE è un requisito formale imprescindibile, ma va anche integrato con un requisito sostanziale rappresentato dall'effettivo trasferimento nello Stato estero della sede principale dei propri affari ed interessi affettivi, nonché della propria dimora abituale (elementi probanti in tal senso possono essere l'intestazione di un contratto di affitto o di utenze domestiche). Il trasferimento, insieme alla possibilità di defiscalizzare la pensione, comporta ulteriori conseguenze a livello FISCALE (ad es. un contribuente non residente, proprietario di un immobile ad uso abitativo in Italia, non può usufruire della deduzione Irpef prevista per l'abitazione principale), a livello SANITARIO (i soggetti non residenti perdono la copertura della sanità pubblica italiana), a livello EREDITARIO (gli eredi dei soggetti non residenti potrebbero incorrere in una doppia imposizione fiscale).
Distinzione tra dipendenti pubblici e privati e voci detassabili
Bisogna fare una distinzione tra pensioni pubbliche (ossia quelle pagate dallo Stato, da una suddivisione politica, amministrativa o da un ente locale, per intenderci le pensioni ex INPDAP) e pensioni private (quelle erogate da enti, istituti od organismi previdenziali preposti all'erogazione del trattamento pensionistico, ad esempio l'INPS). I primi continueranno a pagare le tasse in Italia anche con il cambio di residenza, poiché per il momento tali pensioni sono imponibili solo nello Stato da cui provengono. Per quanto riguarda i secondi, la normativa comunitaria NON consente il trasferimento all'estero delle prestazioni speciali a carattere non contributivo (assegni sociali, pensioni, assegni e indennità per gli invalidi civili) che restano ad esclusivo carico del Paese di residenza: questo significa che perdendo la residenza italiana si perderà il diritto a questo tipo di prestazioni. I Regolamenti comunitari in materia di sicurezza sociale e libera circolazione dei lavoratori garantiscono, invece, in tutti i Paesi membri dell'Unione Europea, le pensioni per attività lavorativa, l'assicurazione per gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione, l'assistenza per malattia e maternità e le prestazioni familiari. La legge finanziaria del 2007 ha inoltre esteso ai pensionati residenti all'estero il diritto a usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia.
Come si richiede il trasferimento della pensione?
Per ricevere le informazioni a seconda del caso specifico è senz'altro opportuno rivolgersi direttamente all'ente erogatore della pensione o ai Patronati locali. In linea di massima il pensionato dovrà regolarizzare la sua posizione presso le autorità locali. Ottenuto dal Comune prescelto il succitato empadronamiento ed effettuata l'iscrizione all'AIRE, dovrà attendere un periodo di sei mesi (i 183 giorni previsti dalla legge). Potrà quindi presentare, anche telematicamente, la domanda di esenzione dall'Imposizione Italiana sulle pensioni presso l'Inps.
La defiscalizzazione è immediata?
No. Poiché il procedimento per completare formalmente il proprio trasferimento ed entrare nel circuito fiscale spagnolo come contribuente richiede un'attesa media di 24 mesi, nel frattempo la pensione subirà una doppia tassazione, in Italia ed in Spagna. Esibendo all'INPS italiano le apposite attestazioni circa l'avvenuto pagamento delle tasse in Spagna, il contribuente ha ovviamente la possibilità di recuperare dallo Stato italiano le trattenute effettuate in questo lasso di tempo. Inutile dire che l'incognita rimane la tempistica con cui il lento Stato italiano decida di provvedere a detta restituzione.
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