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Venerdì 8 novembre 2013

Gli avvisi bonari

a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.


Le dichiarazioni presentate dai contribuenti sono controllate dall'Agenzia delle Entrate.
Se, nell'ambito di questa attività, emerge un'imposta più alta rispetto a quella dichiarata, l'ufficio, prima di far recapitare la cartella di pagamento, invia al contribuente una comunicazione (avviso bonario) che riporta il maggior tributo, le sanzioni e gli interessi. In questo caso, il contribuente ha la possibilità di versare una sanzione ridotta se paga entro 30 giorni.
La comunicazione può anche non contenere una richiesta di pagamento, come in caso di riconoscimento di perdite di importo diverso da quello indicato dal contribuente.
Le comunicazioni non sono veri e propri atti impositivi e, quindi, non sono impugnabili dinanzi alle Commissioni tributarie.

Possono derivare da: controllo automatico controllo formale

Le comunicazioni emesse in seguito al controllo automatico evidenziano la correttezza della dichiarazione (comunicazione di regolarità) o l'eventuale presenza di errori (comunicazione di irregolarità). In quest'ultimo caso, il contribuente può pagare le somme indicate con una riduzione delle sanzioni oppure segnalare all'Agenzia delle Entrate le ragioni per cui ritiene il pagamento non dovuto.
Il controllo formale consiste invece nella verifica della corrispondenza dei dati indicati in dichiarazione con:

la documentazione conservata dal contribuente i dati desunti dal contenuto delle dichiarazioni presentate da altri soggetti (sostituti d'imposta, enti previdenziali e assistenziali, banche, imprese assicuratrici, ecc.).

Nel caso, quindi, ci siano differenze fra i dati in possesso dell'Agenzia delle Entrate e quelli dichiarati, il contribuente viene prima di tutto invitato dall'ufficio a presentare o trasmettere la propria documentazione e a fornire chiarimenti.
Se poi questa documentazione non prova la correttezza dei dati dichiarati, oppure se il contribuente non risponde all'invito, l'Agenzia invia una comunicazione con gli esiti del controllo formale e la richiesta delle somme dovute.
Esistono anche comunicazioni che non derivano dal riscontro di anomalie ma dalla liquidazione delle imposte sui redditi a tassazione separata

La liquidazione delle imposte sui redditi a tassazione separata è l'operazione con la quale l'Agenzia delle Entrate determina l'imposta dovuta su determinati redditi (per esempio, il trattamento di fine rapporto, le pensioni e gli stipendi arretrati, ecc.) per i quali sono state già versate delle somme a titolo d'acconto. Sulla base dei redditi dichiarati dal contribuente nel quadro RM (Redditi soggetti a tassazione separata e a imposta sostitutiva) del modello Unico o nel quadro D (altri redditi) del 730 e di quelli riportati dal sostituto d'imposta nel 770, viene calcolata definitivamente la somma eventualmente dovuta o il rimborso spettante. Se emergono somme da versare, è inviata direttamente al contribuente, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, una comunicazione che contiene la richiesta di pagamento (senza sanzioni e interessi).


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