Avvocato Fantigrossi, l'articolo pubblicato lo scorso 18 maggio 2005 dal Sole 24 Ore titolava "La corte d'appello di Milano ferma la Finanziaria: Stop al Territorio sul riutilizzo dei dati".
Sappiano che il Suo studio è stato promotore di questa vertenza a seguito della quale la Corte di Appello di Milano, con ordinanza del 14 maggio 2005, ha messo in mora l'Agenzia del Territorio intimandole
possa arrecare pregiudizio alle attività delle società che si sono rivolte ai giudici milanesi.
Può illustrarcene i dettagli?
La Finanziaria 2005 prevede la "non rivendibilità" di documenti, dati e informazioni catastali e ipotecarie acquisiti (anche per via telematica) dagli archivi catastali o dai pubblici registri immobiliari tenuti dall'agenzia del Territorio, fissando sanzioni amministrative per i tributi non pagati nelle diffusioni a soggetti terzi dei dati acquisiti.
Nella sua Ordinanza la Corte d'appello di Milano ha ribadito la legittimazione dell'Agenzia del Territorio a svolgere la funzione di garante della certezza giuridica dei dati, ma ha altresì riconosciuto ai privati il diritto continuare ad offrire ai loro utenti i consueti servizi informativi.
Quante aziende sono interessate all'applicazione dell'Ordinanza ?
Oltre alle 6 aziende lombarde che hanno ottenuto il provvedimento favorevole, senz'altro tutte le altre 120 associate ad ACIF ed operanti nel medesimo settore delle informazioni commerciali ed immobiliari.
Qual'è, a Suo avviso, il profilo più innovativo della decisione ?
Certartamente la qualificazioni in termini di impresa, soggetta alle regole del mercato e della concorrenza, dell'Agenzia del Territorio, quando si tratta di regolare il mercato delle informazioni a valle del servizio pubblico di certificazione. Inoltre si è utilizzato l'istituto della disapplicazione della nomativa italiana difforme dall'ordinamento comunitario, in un settore nel quale mi pare non fosse mai stato invocato in precedenza.
Qual'è la ricaduta in termini di introiti per l'Agenzia del blocco delle nuove disposizioni della finanziaria ?
La finanziaria disponeva l'obbligo di corrispondere i diritti di visura per ogni atto di commercializzazione, quindi indipendentemente dal servizio. L'onere aggiuntivo per il sistema delle società era stato calcolato in più di 1 milione di euro al mese.
Ritiene che la soluzione di questa vertenza resti affidata alla "via giudiziaria"?
Nella legge comunitaria del 2005 (la n. 62/2005) è contenuta la delega al Governo per l'attuazione della Direttiva 2003/98 CE sul riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e credo che questa sarebbe la sede migliore per dettare una nuova disciplina generale del settore, nel rispetto dei principi del mercato e della concorrenza.