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Giovedì 10 settembre 2015

La rimborsabilità delle spese legali sostenute dai dipendenti

a cura di: Studio Legale Mancusi



Sono rimborsabili dalle Amministrazioni di appartenenza le spese legali relative a giudizi per responsabilità civile, penale ed amministrativa, promossi nei confronti di dipendenti di amministrazioni statali in conseguenza di fatti ed atti connessi con l'espletamento del servizio o con l'assolvimento di obblighi istituzionali [...] nei limiti riconosciuti congrui dall'Avvocatura dello Stato, a condizione che tali giudizi si siano conclusi con sentenza o provvedimento che escluda la responsabilità dei dipendenti medesimi.

E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con sentenza del 06 luglio 2015, n. 13861 con la quale ha rigettato il ricorso di un dipendente e confermato quanto deciso dalla Corte di Appello di Messina con sentenza 29 ottobre 2010, n. 549 che aveva ritenuto che «l'Avvocatura compie una valutazione basata sulla discrezionalità tecnica, riferita alla tariffa penale, alla natura e alla complessità delle questioni trattate, alla durata del processo, alla qualità dell'opera prestata, al vantaggio recato al cliente». La stessa aveva negato che «possa assumere rilievo il parere di congruità espresso favorevolmente dal Consiglio dell'Ordine locale e ha affermato la necessità di contenimento della spesa pubblica quale criterio di contemperamento della liquidazione, posta a carico dell'erario nei limiti del necessario».

La ratio dell'art. 18 D.L. n. 67 del 1997, convertito in L. n. 135 del 1997, è ricollegata ad un interesse generale, quello di tenere indenni i funzionari pubblici che abbiano agito in nome, per conto e nell'interesse dell'amministrazione, sollevandoli dal timore di eventuali conseguenze giudiziarie connesse all'espletamento delle loro attività istituzionali. Tuttavia pur contemperando questa esigenza, la stessa va armonizzata con quella, parimenti applicabile, che l'Erario non si carichi di spese non congrue e pertanto sono da riconoscersi solo quelle passate al vaglio dell'Avvocatura di Stato.

Il parere dell'Avvocatura, espressione di discrezionalità tecnica, è poi soggetto al vaglio del giudice ordinario per il necessario controllo del rispetto dei principi di affidamento ragionevolezza e tutela effettiva dei diritti riconosciuti dalla Costituzione.

Avv. Amilcare Mancusi

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