Complice un po' il mutamento dei criteri di calcolo e lo spostamento dell'età pensionabile, un po' il terrorismo mediatico, la speranza nel futuro tende ad essere smorzata nella tipica espressione "chissà se ci arriverò!".
In realtà però l'INPS mette a disposizione dei giovani numerose possibilità di riscatto dei periodi contributivi, che permettono di anticipare notevolmente il diritto alla pensione, addirittura riconoscendo ai fini pensionistici periodi non lavorati e accreditando periodi che sarebbero altrimenti persi. Attenzione: non limitano in alcun modo l'ammontare finale della pensione!
Oggi vogliamo segnalare due opportunità, purtroppo poco conosciute, che permettono ad un giovane, con qualche sacrificio, di investire notevolmente sul proprio futuro (non è un'esagerazione: nel caso di un giovane che abbia iniziato a lavorare a 16 anni, potrebbe essere possibile riscattare fino a 10 anni di contributi!)
1. Riscatto dei periodi non coperti da contribuzione (vale solo fino al 31/12/2021!)
Periodo riscattabile: (possibilità valida solo per i soggetti privi di anzianità contributiva al 31/12/1995) fino a 5 anni non coperti da contribuzione, compresi tra l'anno del primo contributo accreditato e l'ultimo contributo versato fino al 29 gennaio 2019. In questo modo, ad esempio, un giovane che durante le superiori ha deciso di lavorare al week end per pagarsi qualche spesa, potrà ricondurre i contributi come se avesse lavorato full time tutto l'anno, fino a 5 anni.
Onere contributivo: a partire da circa 5.260 euro per anno riscattato (circa 25mila euro per 5 anni), in base ai contributi effettivamente versati. L'onere è rateizzabile fino a 120 rate (dieci anni) senza costi aggiuntivi. La domanda può essere presentata dal diretto interessato o dal suo superstite o, entro il secondo grado, dal suo parente e affine. In tutte queste ipotesi, l'onere versato è detraibile dall'imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in cinque quote annuali costanti e di pari importo nell'anno di sostenimento e in quelli successivi.
Quando è meglio farlo: prima possibile dal giorno della prima occupazione "stabile" dopo il periodo della scuola dell'obbligo, ma comunque questo servizio è reso disponibile in via sperimentale fino al 31/12/2021, un'opportunità sicuramente da non perdere!
Come farlo: collegarsi tramite SPID a questo indirizzo e inserire la domanda (è possibile anche fare una simulazione prima di inoltrare la domanda). Una volta confermati i periodi sarà comunicato l'onere dovuto. È sempre possibile non pagare (nel caso in cui l'onere fosse troppo elevato) o interrompere i pagamenti, in tal caso le somme eventualmente versate saranno rimborsate, ma naturalmente la domanda presentata cesserà di essere valida.
2. Riscatto della laurea
Periodo riscattabile: fino alla durata legale del corso (tre anni per una triennale, 5 per una magistrale a ciclo unico o per il computo di triennale e magistrale). Si possono riscattare solo le lauree effettivamente concluse e non valgono gli anni fuori corso.
Onere contributivo: a partire da circa 5.260 euro per anno riscattato (circa 25mila euro per 5 anni), in base ai contributi effettivamente versati. L'onere è rateizzabile fino a 120 rate (dieci anni) senza costi aggiuntivi. Per i dipendenti, inoltre, è deducibile al 100% se pagato dal giovane, detraibile al 19% se pagato dai genitori.
Quando è meglio farlo: appena laureati, o nei primi 2 anni lavorativi dopo la laurea. Successivamente, rimane sempre la possibilità di riscattare la laurea, ma l'onere dovuto aumenta progressivamente in base al reddito, e se fatto dopo diversi anni può diventare quasi insostenibile.
Come farlo: collegarsi tramite SPID a questo indirizzo e inserire la domanda (è possibile anche fare una simulazione prima di inoltrare la domanda). Una volta confermati i periodi sarà comunicato l'onere dovuto. È sempre possibile non pagare o interrompere i pagamenti, in tal caso saranno riconosciuti i periodi contributivi già versati, ma naturalmente la domanda presentata cesserà di essere valida per i periodi non versati.
Quanto conviene?
Il minimale pensionistico nel 2020 è 516 € mensili. Riscattando 5 anni, senza contare gli sgravi fiscali e ipotizzando una pensione minima, questi 5 anni di anticipo si tradurranno in circa 31.000€ di pensione lorda. Questo ragionamento si applica a tutti i riscatti: maggiore è il periodo riscattato, e maggiore l'importo della pensione, più converrà riscattare i contributi (ad esempio ipotizzando una pensione di 1.000€ lordi mensili, i 25mila euro investiti si tradurranno in circa 60mila euro lordi di pensione!).
E se non rientro nelle casistiche, oppure ho già riscattato questi periodi?
Le opportunità di riscatto non si esauriscono con queste due proposte, tramite il sito INPS è possibile infatti accedere alle seguenti possibilità di riscatto, a cui rimanderemo con articoli successivi: