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Mercoledì 26 settembre 2012

Stanziati nuovi fondi per le pari opportunità

a cura di: Studio Dott.ssa Laura Bertozzi


Fortunatamente la sfavorevole congiuntura economica non ha bloccato preziose risorse stanziate per il raggiungimento dell'obiettivo delle pari opportunità, che nel 2012 dovrebbe essere cosa assodata e che invece ha bisogno, ora più che mai, di incentivi anche monetari per portare a compimento un significativo cambiamento culturale, necessario per lo sviluppo sostenibile.
Solo per fornire un dato su tutti: solo in alcune regioni del Nord Italia il tasso medio occupazionale femminile supera il 50%, mentre nella maggior parte del Paese le percentuali sono più basse e ben lontane dall'obiettivo che l'Agenda di Lisbona aveva fissato per il 2010 (60%) ed ancor più da quello del 75% indicato dalla road map dell'UE.
Già molto lavoro è stato fatto, visto che è del 1991 la legge 125, titolata "Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro" e che è ancora la normativa cardine di tutte le azioni successive.

Beneficiari Oggetto Termini di presentazione delle domande Agevolazione

Imprese, enti pubblici, associazioni e sindacati che si occupino di pari opportunità

Sostenere azioni che, sia attraverso l’occupazione, che la nascita e il consolidamento di imprese femminili, sia progetti di rete, portino avanti la cultura delle pari opportunità

Dal 1° ottobre al 30 novembre

Rimborso delle spese sostenute per la realizzazione del progetto, anche integralmente

Da 20 anni dunque continua l'impegno costante in favore dell'occupazione e delle buone condizioni di lavoro per le donne e uno dei fattori positivi è la strutturazione di quest'attività ed il suo essere sempre in divenire, grazie all'istituzione del "Comitato nazionale"1, incaricato di:

proporre, informare, promuovere le azioni positive; dare pareri sui progetti da finanziare, elaborare codici di comportamento; verificare l'applicazione delle leggi in materia di parità; promuovere una adeguata rappresentanza di donne negli organismi pubblici
competenti in materia di lavoro e formazione professionale; proporre soluzioni alle controversie collettive di lavoro; richiedere agli ispettorati informazioni presso i luoghi di lavoro.

Altro importante compito del Comitato è quello di emanare entro il 31 maggio di ogni anno il Programma Obiettivo, che indica le tipologie di progetti di azioni positive che intende promuovere. Tale "Programma Obiettivo 2012" è stato reso noto da una Nota del Ministero di agosto.

Progetti ammissibili
Al fine di rendere più significativo l'impatto sia in termini di efficacia che di ampiezza territoriale, non solo immediata, ma anche mediata grazie alla facilità della disseminazione delle best practices, i progetti finanziati saranno in numero limitato.
Altre caratteristiche fondamentali dei progetti, per risultare vincenti, sono:

la sistematicità dell'azione, ovvero la loro capacità di cogliere appieno la complessità del contesto nel quale le donne agiscono; la strutturazione dei risultati, vale a dire la loro efficacia nel medio-lungo periodo e non l'esaurirsi al termine del progetto; l'incremento dell'occupazione, il reinserimento positivo nel mondo del lavoro, la nascita di nuove imprese al femminile, quali outputs progettuali.

Inoltre le iniziative devono avere una durata non superiore ai 24 mesi e riferirsi solo ad una delle azioni di seguito elencate.
Questi sono i tratti salienti che devono connotare i progetti presentati sotto qualunque azione.
Infatti per l'annualità in corso sarà possibile presentare candidature per tre tipologie di azioni:

occupazione e reinserimento lavorativo; costituzione o consolidamento d'impresa; progetti integrati di rete.

Ma vediamoli nel dettaglio:

OCCUPAZIONE E REINSERIMENTO LAVORATIVO
Sono finanziate le azioni (alternativamente una delle due) per:

stabilizzazione dell'occupazione con particolare attenzione per le fasce più deboli
della popolazione femminile che, una volta entrate nel mondo del lavoro, rischiano di passare gran parte della loro vita da precarie, vale a dire le giovani neodiplomate e neolaureate. Almeno il 50% delle "stabilizzate" deve rientrare in queste categorie. Proprio per fare in modo che il progetto sia efficace nel medio-lungo periodo, deve prevedere azioni di formazione per migliorare le competenze e l'occupabilità delle beneficiarie finali. L'assunzione a tempo indeterminato va perfezionata entro il termine del progetto; assunzione di donne disoccupate o in cassa integrazione o in mobilità. Anche in questo caso il focus è su coloro che maggiormente faticherebbero a ritrovare un'occupazione e quindi le over 45. Come per il caso precedente, il 50% delle beneficiarie finali deve appartenere a questo nucleo. Devono far parte integrante del progetto percorsi formativi, di orientamento ed accompagnamento. Condicio sine qua non per il rimborso dei costi progettuali, l'assunzione prima del termine dell'azione.

COSTITUZIONE O CONSOLIDAMENTO D'IMPRESA
Quanto al primo punto, vale a dire la costituzione, sono agevolabili i progetti di formazione, qualificazione/riqualificazione, orientamento ed accompagnamento per fornire le giuste competenze alle donne che,nella totalità o per la maggioranza della compagine sociale, intendano costituire una società per inserirsi nel mondo del lavoro.
Al progetto andranno indicati lo studio di fattibilità ed il piano di start up (un business plan).
In merito al consolidamento, invece, l'obiettivo è quello appunto di consolidare imprese in cui la maggioranza delle socie sia femminile, attraverso:

studi di fattibilità per lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e mercati; mentoring o counselling; formazione, mirata all'attività che si intende svolgere, altamente professionalizzante, rivolta alla titolare o alla compagine societaria; iniziative per un network fra più imprese femminili per la definizione e la promozione di proprio prodotti e/o servizi, la creazione e la promozione di marchi, la creazione e la promozione di sistemi consorziati di distribuzione e promozione nel mercato.

PROGETTI INTEGRATI DI RETE
Si tratta di progetti non rivolti ad una singola azienda o a un piccolo gruppo di imprese femminili, ma legati al territorio e quindi proposti da chi lo presidia o perché lo governa (Enti Pubblici) o perché ne vive strettamente il tessuto produttivo (Associazioni, Sindacati, Ordini Professionali).
Pertanto si tratta di progetti che abbiano i seguenti obiettivi:

promuovere la qualità della vita personale e professionale; favorire la conciliazione e la valorizzazione del benessere sociale e lavorativo; favorire la rimozione dei pregiudizi culturali; favorire la diffusione delle indicazioni che emergono dalle strategie comunitarie.

Soggetti beneficiari
Indipendentemente dall'azione prescelta, ciascun progetto dovrà documentare le competenze specifiche del personale impiegato. Le capacità tecniche sono estremamente importanti per questo programma, proprio per il fatto che viene data particolare rilevanza all'elevata qualità delle proposte che saranno finanziate e quindi i candidati devono prestare particolare cura ai curricula dello staff che sarà incaricato della realizzazione delle attività.
I candidati devono essere costituiti da almeno 2 anni e non devono aver riportato condanne penali (requisito valido anche per i legali rappresentanti.
Ulteriori requisiti:

nel caso si tratti di imprese, non devono aver avuto procedure concorsuali negli ultimi cinque anni; se sono cooperative devono essere iscritte nell'Albo Nazionale (ex DM 23 giugno 2004 del Ministero delle Attività Produttive);
se sono Centri di Formazione devono avere l'accreditamento regionale

OCCUPAZIONE E REINSERIMENTO LAVORATIVO
Datori di lavoro o soggetti che si occupino di inserimento e reinserimento per conto dell'azienda che si prenderà carico poi di assumere le donne alla fine del loro percorso e comunque non oltre la fine del progetto.

COSTITUZIONE O CONSOLIDAMENTO D'IMPRESA
Per quanto concerne la costituzione possono candidarsi giovani laureate o neodiplomate, lavoratrici in situazione di precarietà, disoccupate madri, donne over 45, immigrate.
Se invece si intende consolidare, l'impresa femminile deve essere attiva (non costituita) da almeno due anni. Nel caso in cui la domanda sia presentata da altro soggetto (per esempio centro di formazione) è necessario presentare lettera di adesione al progetto sottoscritta dal legale rappresentante dell'"impresa target".

PROGETTI INTEGRATI DI RETE

Possono presentare istanza per questo tipo di progetti gli Enti Pubblici, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali, le associazioni di migranti, le associazioni di genere e le organizzazioni datoriali.

Gli Enti Pubblici che non abbiano approvato il Piano Triennale di azioni positive non possono candidarsi né in qualità di proponenti né di partners di progetto.

Tipologia ed entità dell'agevolazione ed erogazione del contributo

Anche se non è previsto un tetto massimo, il Comitato prevede di stanziare 80.000 euro per ogni progetto ammesso e può essere richiesto il totale o parziale rimborso dei costi inerenti.

Presentazione delle domande e scadenze
Il Ministero ha creato un area del proprio sito con tutte le indicazioni sul programma.
La domanda, in bollo e redatta su apposita modulistica, va inviata tramite raccomandata A.R. o corriere espresso con ricevuta di ritorno dal 1° ottobre al 30 novembre 2012 a:

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Segreteria Tecnica del Comitato Nazionale di Parità

Via Fornovo n. 8
00192 Roma

Dott.ssa Laura Bertozzi

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