In conseguenza dell'effetto illustrato al punto 1, viene abrogata la cosiddetta "franchigia", che prevedeva, in caso di congruità agli studi di settore, l'applicabilità degli accertamenti analitico - presuntivi solamente in caso di attività non dichiarate pari o superiori al 40% dei ricavi o compensi dichiarati, fino a un massimo di € 50.000,00.
Da un punto di vista pratico, posto che, si ribadisce, gli effetti premiali scattano solo nel caso di indicazione fedele di tutti i dati previsti dagli studi, gli accertamenti basati su presunzioni semplici quali gli ormai famosi "tovagliolometro", "bottigliometro", ecc., non saranno più esperibili. Rimane tuttavia possibile ricorrere all'accertamento induttivo puro laddove si ravvisino gli elementi di cui all'art. 39 secondo comma del DPR 600/1973, a prescindere dalle risultanze degli studi.
Come detto, nell'ottica dell'utilizzo della congruità agli studi di settore come strumento di persuasione del contribuente, assieme alla carota non può mancare il bastone per coloro che presentano risultati non in linea ai parametri di Gerico: i soggetti non congrui ma coerenti saranno interessati da specifici piani di controllo dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza predisposti sulla base dell'analisi del rischio di evasione del contribuente; per chi invece dichiarerà risultati di non congruità e di non coerenza, i controlli saranno svolti utilizzando prioritariamente gli strumenti dell'indagine finanziaria.
Il dubbio
L'innovazione sin qui esposta è inserita all'articolo 10 della "manovra Monti" rubricato "regime premiale per favorire la trasparenza", che introduce a valere dall'anno d'imposta 2013 un nuovo regime contabile riservato alle persone fisiche e alle società di persone. Resta pertanto da comprendere se il legislatore abbia voluto riservare le novità sugli studi di settore ai soli soggetti che adottano il predetto regime o se, nonostante la collocazione normativa, la novità sia applicabile erga omnes, anche in considerazione del fatto che il nuovo regime partirà dal 2013 mentre le novità sugli studi di settore sono applicabili dal 2011. La questione è già stata dibattuta sulle pubblicazioni specialistiche ed è stata risolta dall'Agenzia delle Entrate durante il forum fiscale organizzato dal quotidiano Italia Oggi, propendendo per la seconda ipotesi.