Più realistici, dunque, con i nuovi indicatori di normalità e coerenza e con i correttivi per le attività professionali e per i servizi di traslochi. È stata, inoltre, riconosciuta la valenza del fattore territoriale. Con l'approvazione dell'analisi della "territorialità del livello delle quotazioni immobiliari" è possibile, infatti, diversificare le modalità di applicazione degli studi di settore, utilizzando indicatori territoriali individuati in base ai dati forniti dall'Omi (Osservatorio del mercato immobiliare).
In particolare, si è tenuto conto, per il settore commerciale e il conseguente indotto, della presenza di Factory outlet center. Per le attività che si svolgono nelle zone orbitanti intorno a questi centri, sono stati studiati appositi correttivi che considerano l'influenza che questi hanno sul mercato locale.
Cosa c'è di nuovo
Le novità esposte nella circolare riguardano in particolare:
Semplificazioni per chi ha subito il sisma di maggio 2012
Particolare segnalazione è dovuta alla semplificazione fiscale - compresa fra quelle presentate nella conferenza stampa del 3 luglio - contenuta nel documento di prassi, che fornisce un'adeguata risposta alle esigenze relative alle oggettive difficoltà dichiarative dei contribuenti colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012. Infatti, non è più obbligatorio presentare il modello degli studi di settore, come riportato nelle relative istruzioni, per i soggetti con residenza o sede operativa in uno dei comuni individuati nel decreto ministeriale 1 giugno 2012 che:
In questi casi, tenuto conto della scarsa significatività dei dati degli studi di settore ai fini del controllo, per gli esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo non c'è l'obbligo all'adempimento dichiarativo, bensì un'ulteriore agevolazione che li esclude dall'utilizzo dello strumento presuntivo in fase accertativa.
Evoluzione
Sono 68 gli Studi che si sono "evoluti" - rispetto ai 69 precedentemente in vigore - tenendo conto dell'analisi delle comunicazioni dei dati rilevanti relativi al periodo d'imposta 2010.
L'evoluzione ha riguardato:
Normalità e coerenza
Le integrazioni agli studi di settore approvate nel 2013 riguardano invece:
Aggiornamento delle analisi delle territorialità
La circolare esplicita chiaramente le innovazioni apportate agli studi di settore a partire dal periodo d'imposta 2012. L'analisi della "Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari", approvata con il decreto Mef del 28 dicembre 2012, ha consentito l'individuazione di indicatori territoriali con i quali differenziare le modalità di applicazione degli studi di settore al fine di renderli sempre più aderenti alla realtà economica in cui imprenditori e professionisti si trovano a operare.
A questo proposito, sono stati utilizzati i dati forniti dall'Osservatorio sul mercato immobiliare, riferiti al 2010, che contengono, per ogni comune, il valore minimo e il valore massimo di mercato degli immobili secondo tipologia (abitazioni economiche o di lusso, uffici, negozi, magazzini, laboratori), stato conservativo, zona comunale.
Factory outlet center (Foc)
Con particolare riguardo al settore del commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e pelletterie e accessori (VM05U), sono state individuate le cosiddette "aree gravitazionali", cioè le aree di mercato influenzate dalla presenza di Factory outlet center, considerando la distanza in minuti di percorrenza di ogni comune dal Foc più vicino. Per calcolare i tempi di percorrenza sono state utilizzate le più moderne tecnologie informatiche ed elettroniche attraverso tempi calcolati su medie automobilistiche riferite alla rete stradale italiana.
Non sono state considerate le distanze, dal Foc più vicino, percorribili in più di 90 minuti, perché l'analisi delle funzioni dei ricavi ha dimostrato che, oltre tale distanza, la presenza di un grande centro commerciale è irrilevante in termini di concorrenza e per la stima operata dallo studio di settore.
Indicatori di coerenza economica
Per quanto riguarda gli indicatori di coerenza economica, sono stati confermati quelli che erano già in vigore per il 2011. Anzi, con riferimento all'annualità passata, si è provveduto a risolvere alcune criticità applicative che sono state rilevate in corso d'opera, con particolare riferimento alle rimanenze finali e alle esistenze iniziali di magazzino.
Inoltre, il decreto 21 marzo 2013 ha introdotto un indicatore ad hoc che, nel caso in cui fra i dati contabili non sia rappresentato il valore dei beni strumentali, consente di rilevare, appunto, la presenza dei beni strumentali fra i dati strutturali (indicatore di normalità economica in assenza del valore dei beni strumentali). Lo scopo è proprio quello di contrastare errori nella compilazione dei dati contabili e strutturali e di favorire comportamenti "virtuosi".
Sono stati poi introdotti, con lo stesso decreto 2013, dei nuovi indicatori di coerenza economica.
Fra le new entry:
I modelli "misti"
La circolare 23/E ci informa anche che sono stati inoltre elaborati 5 studi di settore su base regionale, definiti misti. Questa "nomea" gli viene riconosciuta perché, per analizzare le informazioni in base alla componente territoriale (regionale o comunale), utilizzano sia criteri statistici, sia criteri matematici.
Revisione congiunturale e correttivi
Il documento di prassi di oggi fornisce tutte le indicazioni sulle modalità di elaborazione utilizzate per individuare quattro tipi di correttivi diversi per adeguare gli Studi alla nuova situazione dei mercati in seguito alla crisi economica che il Paese attraversa. Sono così distinti:
Questi correttivi, e in particolare gli ultimi tre, sono specifici per coloro che, nella verifica della "congruità" presentano il valore ricavo/compenso inferiore al valore di riferimento dello Studio.
Per il settore trasporti, ad esempio, la specificità dei correttivi crisi tiene conto dei notevoli e fluttuanti costi di carburante.
Inapplicabilità e retroattività
Gli studi di settore non si applicano:
Oltre a fornire chiarimenti in merito ai correttivi anti-crisi, la circolare mette bene in evidenza la centralità e l'importanza del contraddittorio in relazione all'attività di accertamento. Infatti, il confronto diretto con il contribuente è sicuramente fonte di informazioni più dettagliate e particolari, soprattutto con riguardo alle difficoltà riscontrate durante l'attività che non sono rilevate nei risultati dello Studio applicato.
La retroattività degli studi di settore evoluti è consentita a tutela del contribuente, proprio perché la tecnica delle modalità di applicazione risulta essere più "affinata", quindi migliore, rispetto al passato.
Modulistica e software
Infine, la circolare 23/E pubblicata oggi segnala anche le modifiche che sono state apportate alla modulistica degli studi di settore e al software Gerico proprio per recepire le più recenti innovazioni.
Sonia Angeli