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Martedì 16 ottobre 2018

Un commento sul rapporto MEF relativo al II trimestre 2018

a cura di: Francesco Bucci



Gli ultimi dati forniti dal Ministero dell'Economia e delle finanze sullo stato del contenzioso tributario nel secondo trimestre 2018 e sull'andamento del processo telematico ci offrono la possibilità di fare alcune riflessioni sulle criticità che ancora frenano professionisti, contribuenti e gli stessi enti impositori nell'adozione della piattaforma telematica attiva su tutto il territorio nazionale dal 15 luglio 2017.

Il contenzioso tributario ancora in calo

Dati positivi riguardano un generico calo delle controversie tributarie pendenti, un -7,54% a confermare il trend decrescente avviato nel 2012. Sono solo 406.946 infatti le nuove cause promosse da imprese e cittadini contro gli uffici fiscali nel corso del periodo in oggetto. Calano anche le controversie definite dai giudici, registrando un -6,50% arrivando a quota 65.835.

Il confronto con il II semestre 2017
Dal raffronto del periodo aprile-giugno 2018 con l'analogo periodo del 2017, le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio, pari a 62.673, registrano un leggera crescita ma sono sostanzialmente in linea. Nel documento diffuso dal MEF si legge che:

le nuove controversie, presentate in primo grado presso le Commissioni tributarie provinciali (Ctp), sono state pari a 47.320 (+4,85%) i ricorsi definiti sono stati 48.894 (-10,26%) gli appelli pervenuti nelle Commissioni tributarie regionali (Ctr) sono 15.353 (-11,97%) le definizioni dei provvedimenti sono 16.941 provvedimenti (+6,36%)

Per quanto riguarda l'andamento del contenzioso, lo Stato risulta quasi sempre vincente, mentre i contribuenti lo sono solo una volta su tre.

I dati sul processo tributario telematico
L'ultimo rapporto MEF va ad evidenziare anche alcuni riferimenti interessanti relativi al contenzioso tributario nel periodo aprile-giugno 2018:

nelle Commissioni tributarie provinciali, circa il 49% degli atti processuali è stato trasmesso utilizzando il canale telematico; nelle Commissioni tributarie regionali, circa il 35% degli atti processuali è stato trasmesso utilizzando il servizio telematico.

Nonostante l'apparente successo che sembrerebbe testimoniare un utilizzo crescente e soddisfacente del processo telematico, ad uno guardo più approfondito appare evidente la scarsa propensione ancora dimostrata verso l'utilizzo della modalità telematica. Basti pensare che nel trimestre di riferimento è stata registrata la trasmissione elettronica solo del 17% degli atti introduttivi, del 48% delle controdeduzioni e del 58% degli altri atti processuali.

I vantaggi del processo tributario telematico
Rispetto al primo semestre, l'ultima relazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze non sembra dimostrare una svolta per quanto riguarda il ricorso, da parte di avvocati e commercialisti, al processo tributario telematico. I dati allo stato attuale non sembrano essere incoraggianti ed evidenziano una difficoltà dei professionisti del settore ad adeguarsi al cambiamento imposto dalla nuova modalità.

È il motivo per cui sono stati sviluppati alcuni programmi informatici per supportare le attività collegate, tra cui si distingue la proposta di iContenzioso software cloud per commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro quotidianamente alle prese con la gestione del contenzioso tributario, magari in forma telematica.

D'altronde i vantaggi che una corretta adozione delle procedure legate al processo tributario telematico può portare all'attività di uno studio professionale sono molteplici:

un notevole risparmio in termini economici dato dalla totale eliminazione dell'utilizzo della carta e dall'abolizione dei costi legati al deposito degli atti; un'importante semplificazione delle procedure. Grazie alla trasmissione degli atti e alla formazione del fascicolo per via telematica le parti possono consultarlo e prendere visione degli atti senza estrarre copia e pagare i relativi diritti. Inoltre non sarà più necessario recarsi personalmente presso le Commissioni Tributarie se non nel giorno fissato per l'udienza; una maggiore trasparenza e semplicità di archiviazione delle pratiche.

Software gestionali per semplificare le procedure: l'esempio di iContenzioso

Nonostante la digitalizzazione del processo tributario garantisca, attraverso l'utilizzo della tecnologia, un miglioramento della qualità e dell'efficienza della giustizia sembra generare ancora tanta confusione e molta diffidenza tra gli operatori. Il già citato iContenzioso è un buon esempio di software gestionale in grado di aiutare concretamente i professionisti a pianificare la loro attività quotidiana, anche in relazione alle novità introdotte dal PPT. Trattandosi di un software cloud non è necessaria alcuna installazione, il che lo rende accessibile da qualunque dispositivo sia fisso che mobile.

I dati relativi ad ogni pratica vengono registrati in modo chiaro e semplice e per ogni contenzioso in essere verranno segnalate eventuali scadenze imminenti e adempimenti da compiere. Uno degli obiettivi del software è infatti quello di aiutare il professionista a tenere traccia delle adempienze e a non mancare importanti scadenze. L'archivio cloud è in grado inoltre di organizzare e mantenere in memoria tutti i procedimenti già conclusi, con i relativi allegati e documenti, che possono essere consultati e scaricati all'occorrenza. iContenzioso si rivela quindi un ottimo esempio di programma semplice e intuitivo da utilizzare e già rappresenta per molti professionisti una valida soluzione e un utile supporto per adattarsi alle novità del processo tributario.

Francesco Bucci

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