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SOMMARIO:
1. premessa
2. la natura dell'accertamento in cui si fa ricorso agli studi di settore e le conseguenze che ne discendono
3. la legittimità di un accertamento basato solo sugli studi di settore; 3.1. Efficacia dell'accordo tra fisco e contribuente; 3.2. Segue. L'ipotesi di mancato raggiungimento di un accordo; 3.3. Segue. Il mancato invito al contraddittorio. Le interrelazioni con la disciplina dell'accertamento con adesione; 3.4. L'adeguamento spontaneo agli studi di settore; 3.5. Gli indicatori di normalità economica
4. retroattività degli studi di settore; 4.1. Il rimborso dell'imposta sulla base degli studi di settore
5. la prova contraria. il contraddittorio sull'andamento economico dell'attività - 6. le conclusioni della commissione rey. 1. premessa Sono ormai diversi anni che gli studi di settore sono prepotentemente entrati nella vita di una vastissima platea di contribuenti (esercenti attività commerciale o professionale), tenuti a valutare la congruità degli importi di ricavi o proventi evincibili dalla contabilità rispetto ad una gamma di valori ritenuti corretti dallo strumento in esame. Tuttavia, non vi è ancora piena chiarezza e univocità di vedute su alcuni aspetti della loro disciplina. Nel presente studio si intende esaminare le principali tematiche inerenti all'applicazione degli studi di settore, analizzando criticamente le posizioni espresse dalla giurisprudenza e dalla dottrina a questo proposito. Gli argomenti che sono più frequentemente oggetto di dibattito tra gli interpreti e che, in molti casi, non hanno ancora trovato una soluzione generalmente condivisa sono i seguenti:
- in quale categoria rientrano gli accertamenti che recepiscono le indicazioni degli studi di settore;
- se è legittimo un accertamento fondato esclusivamente sulle risultanze dello strumento di ricostruzione del reddito in esame;
- l'efficacia retroattiva degli studi di settore;
- l'ammissibilità e le caratteristiche della prova contraria. Per visualizzare l'intero articolo cliccare qui.
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