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Ricorso tributario contro il provvedimento di diniego dell'istanza per la disapplicazione della normativa sulle società di comodo
a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo
Pubblicazione / aggiornamento: Mercoledì 01/02/2012Il modello di ricorso (che si riferisce ad un vero caso) impugna il provvedimento di diniego e non "aspetta" l'eventuale avviso di accertamento. Pertanto, si impugna il cd diniego all'istanza di interpello per le società di comodo prima di ricevere l'avviso di accertamento sulla base dell'indiscussa posizione della giurisprudenza della Suprema Corte e non solo sul tema che ci occupa.
Infatti, non sono mancati i primi responsi della giurisprudenza di merito relativamente al principio affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza 8663/2011, ove la Suprema Corte aveva sancito che, qualora il contribuente debba, per effetto di varie disposizioni normative, presentare un'istanza di interpello all'Agenzia delle Entrate per ottenere la disapplicazione di un determinato regime antielusivo, la tutela giurisdizionale deve essere esperita impugnando in Commissione tributaria il diniego di disapplicazione – cfr Corte di Cassazione 8663/2011; CTP Reggio Emilia 21.9.2011 n. 154, sez. IV, CTP Palermo n. 127/4/2011, CTP Torino n. 5/14/2011 (In questo senso e per un approfondimento si rinvia a A. Cisssello su Eutekne info 2011 del 13.10.2011).
Inoltre il ricorso è molto strutturato in termini di procedura, di merito e brulicante di giurisprudenza. Trattasi di una società esercente attività di ristorazione con due punti vendita.
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