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La rinuncia al credito da parte del socio: modello di autocertificazione del costo fiscale
a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
Pubblicazione / aggiornamento: Mercoledì 09/12/2015Con decorrenza dal 2016 dall'eventuale rinuncia a crediti da parte dei soci non emerge più sopravvenienze attive sempre detassate; l'art. 13, c. 1, lett. a) del D.Lgs. 14.09.2015, n. 47 è infatti intervenuto a modificare l'art. 88 del D.P.R. 22.12.1986, n. 917 prevedendo che le rinunce a crediti effettuate dai soci di società di capitali ed enti equiparati genereranno una sopravvenienza attiva detassata soltanto nei limiti del "costo fiscale" del credito (costo che dovrà essere certificato dal socio con dichiarazione sostitutiva).
In assenza di autocertificazione sul costo fiscale del credito, lo stesso sarà assunto pari a zero.
Nuovo comma 4-bis art. 88 del D.P.R. 22.12.1986, n. 917 in vigore dal 2016
4-bis. La rinuncia dei soci ai crediti si considera sopravvenienza attiva per la parte che eccede il relativo valore fiscale. A tal fine, il socio, con dichiarazione sostitutiva di atto notorio, comunica alla partecipata tale valore; in assenza di tale comunicazione, il valore fiscale del credito e' assunto pari a zero. Nei casi di operazioni di conversione del credito in partecipazioni si applicano le disposizioni dei periodi precedenti e il valore fiscale delle medesime partecipazioni viene assunto in un importo pari al valore fiscale del credito oggetto di conversione, al netto delle perdite sui crediti eventualmente deducibili per il creditore per effetto della conversione stessa.
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