Modello di memoria difensiva verso il nuovo schema d'atto dell’Agenzia Entrate

Il nuovo art. 6-bis dello Statuto dei diritti del Contribuente (LEGGE 27 luglio 2000, n. 212) definisce il Principio del contraddittorio e del conseguente “schema d’atto” che costituirà la base di partenza delle attività di accertamento.
Questo modello di memoria difensiva tiene conto di gran parte delle innumerevoli modifiche emergenti sia nello statuto dei diritti del contribuente sia nel D.lgs n 546/1992.

Nel caso in questione si ipotizza (caso frutto di mera fantasia) che la verifica (e quindi lo schema d’atto) si rivolga ad una srl di due soci che installa caldaie, con un apprendista e una segretaria part-time. Si suppone che l’anno in oggetto sia l’anno 2021 (ancora oggetto di pandemia mondiale covid); che la società abbia un ISA con un risultato di 3,77 e un utile imponibile di circa 20.000,00; e che non siano corrisposti compensi agli amministratori. 

Ipotizziamo che l’accusa si basi su una asserita evasione da nascondimento (ovvero che vi siano fatture/ricevute non emesse) e sull’antieconomicità della gestione. Ipotizziamo che l’accusa ritenga, altresì, che in base ad alcune ditte similari il contribuente dovrebbe dichiarare di più ricostruendo induttivamente l’apporto dell’apprendista e la resa dei materiali utilizzati in punto di ricavi, considerando anche le ore lavorate.