Come noto, dal 2018 è stato istituito un credito d'imposta per imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali in relazione agli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali. Tale credito è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati.
Per beneficiare dell'agevolazione l'ammontare complessivo degli investimenti pubblicitari realizzati deve superare almeno dell'1% l'importo degli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi d'informazione nell'anno precedente.
Il presupposto dell'incremento minimo dell'1% dell'investimento è però venuto meno a seguito delle modifiche della normativa intervenute con Decreto "Rilancio" (Dl n. 34/2020) che, limitatamente all'anno 2020, ha previsto che il credito d'imposta sia concesso nella misura unica del 50% del valore degli investimenti effettuati, sempre nel rispetto dei limiti dei regolamenti dell'Unione europea in materia di aiuti "de minimis".
Inoltre, il beneficio è stato esteso anche agli investimenti sulle emittenti televisive nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato.
E' stata infine prevista una nuova finestra temporale per l'invio delle comunicazioni per l'accesso al credito d'imposta, che va dal 1° al 30 settembre 2020.
Restano comunque valide le comunicazioni presentate nel mese di marzo 2020.
Per maggiori informazioni sul sito internet del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria sono state pubblicate le FAQ sul tema, oltre all'elenco dei soggetti ammessi alla fruizione del credito d'imposta per l'anno 2019.
QUI, invece, sono disponibili il modello e le istruzioni aggiornati al 28 agosto 2020.
Ravvedimento speciale da concordato 2025: informativa e liberatoria
Per i soggetti ISA che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) per i periodi di imposta 2024 e 2025, è ora possibile adottare il regime di ravvedimento di cui all’ articolo 2-quater del Decreto Legge n.113 del 2024, convertito dalla Legge n. 143 del 7 ottobre 2024 e modificato dal Decreto Legge 155 del 19 ottobre 2024 (cosiddetto “ravvedimento speciale”).
La Legge di bilancio 2025 prevede che le spese sostenute per le trasferte dei dipendenti (spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea) siano deducibili per l’impresa e i rimborsi non siano imponibili per il dipendente, solo se i pagamenti sono effettuati con mezzi tracciabili (bonifici, carte di credito o debito, modalità elettroniche, ecc.).
DEDUZIONE NUOVE ASSUNZIONI 2024
Foglio di calcolo per la determinazione della maggiorazione del costo ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni ex art. 4 del D.lgs. 216/2023 e in base alle norme di attuazione previste dal Decreto Ministeriale del 26.06.2024.
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