In questa estate 2024, ai consueti, ma mai ordinari, adempimenti dichiarativi, negli studi dei Commercialisti si sono aggiunte le novità portate dai vari decreti in merito al Concordato Preventivo Biennale.
Questo si manifesta come una materia nuova e ancora da chiarire in molti aspetti, scadenze che si rincorrono, clienti non sempre in grado di comprendere la portata del provvedimento.
Per il Commercialista si tratterà in prima istanza di “spiegare” a tutti i clienti potenzialmente interessati la novità per comprendere chi di loro fosse potenzialmente interessato, e chi no, ad avviare la pratica per ricevere la proposta di reddito da parte dell’’Agenzia Entrate. Successivamente, il consulente, insieme al cliente, dovrà valutare l’offerta ricevuta in relazione alle previsioni di reddito del contribuente.
Il tema interessa la gran parte dei contribuenti e pertanto potrebbe essere utile fare economie di scala mediante circolari di aggiornamento o video esplicativi che possano ridurre gli incontri personali.
La scelta di adesione al cosiddetto CPB è però una scelta facoltativa, che si basa su dati previsionali, è sarà fondamentale acquisire dai clienti, in ogni caso, un preventivo “consenso informato” sia per non assumere eccessive responsabilità, sia per manifestare a ciascun cliente il maggior lavoro svolto dal Commercialista che lo segue.
Infine, resta il tema del corrispettivo. I costi per la gestione del nuovo adempimento non sono irrisori per gli studi professionali tra licenze software e soprattutto tempo dedicato, ma per alcuni clienti minori anche poche centinaia di euro potrebbero rappresentare un onere non insignificante.
Sono diverse le associazioni di categoria che hanno pubblicato dei corrispettivi di riferimento ma la scelta ricadrà sul singolo Commercialista e andrà certamente calibrata tra le diverse tipologie di cliente, nonché sulla base delle scelte operate.
Per supportare i Commercialisti AteneoWeb ha predisposto:
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La legge di bilancio 2025 ha previsto la possibilità, per gli imprenditori individuali, di estromettere gli immobili strumentali.
In particolare è prevista l’applicazione di una imposta sostitutiva dell’8% sulla eventuale plusvalenza risultante dalla differenza tra il valore normale e il costo fiscalmente riconosciuto dei beni esclusi dal patrimonio dell’impresa, con la particolarità che in caso di assegnazione il valore normale per i beni immobili può essere, alternativamente al valore normale ex art. 9 del TUIR, assunto pari al “valore catastale” applicando alla rendita catastale i moltiplicatori previsti ai fini dell’imposta di registro.
Pacchetto software per la gestione delle assegnazioni e cessioni agevolate degli immobili di società e relativa tassazione in capo alla stessa e ai soci.
Gestione, altresì, della estromissione agevolata degli immobili strumentali degli imprenditori individuali.
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