L'Ufficio del massimario e del ruolo, in collaborazione con l'Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo (EUAA), ha pubblicato la Rassegna tematica della giurisprudenza della Corte di Cassazione protezione internazionale relativa ai mesi di maggio e giugno 2024. La raccolta contiene le pronunce della Suprema Corte riguardanti i profili processuali e sostanziali della protezione internazionale, della protezione complementare e della materia inerente al regolamento Dublino.
Nell'Ordinanza n. 17551, depositata il 26 giugno 2024, la Suprema Corte ha escluso l’inespellibilità del genitore non convivente con il figlio minore, affermando che: “In materia di espulsione del cittadino straniero, il disposto dell’art. 19, comma 2, lett. c) d.lgs. n. 286 del 1998, che vieta l’espulsione del cittadino straniero convivente con un familiare di cittadinanza italiana, non vieta l’espulsione del cittadino straniero per il solo fatto che sia genitore di un minore italiano, a lui affidato in via condivisa con la madre, in sede di separazione personale dei coniugi, senza essere designato genitore collocatario, essendo necessaria la convivenza, che si sostanzia nella effettiva e ordinaria condivisione della vita quotidiana nella stessa dimora”.
Si propone, a beneficio dei Lettori, una traccia di ricorso, corredato e motivato da decine di arresti giurisprudenziali, per eccepire innanzi agli organi giurisdizionali l’illegittimità dell’avviso di intimazione o ingiunzione fiscale tenuto conto dei vizi della notifica dell’atto prodromico all’intimazione – eseguita secondo il rito previsto dall’art. 140 c.p.c. - nel Comune dove era situata l'abitazione, l'ufficio o l'azienda del destinatario, ma non era stato possibile eseguire la consegna della copia dell'atto da notificare a una delle persone indicate nell'art. 139 c.p.c.
Si propone, a beneficio dei Lettori, una traccia di ricorso, corredato e motivato da decine di arresti giurisprudenziali di Legittimità, per eccepire innanzi agli organi giurisdizionali l’illegittimità dell’avviso di intimazione le anomalie del procedimento di notifica degli atti impositivi sottesi all’intimazione di pagamento nelle ipotesi di presunta irreperibilità assoluta del destinatario.
Difatti, solo quando nel comune nel quale deve eseguirsi la notificazione non vi è abitazione, ufficio o azienda del contribuente le procedure di notifica sono quelle delineate dall’art. 60, comma 1 lettera e) del Dpr 600/73.
Tale condizione, di fatto, deve essere accertata dal messo notificatore attraverso ricerche illustrate con sufficiente grado di dettaglio nella relata della notifica dell’avviso di accertamento sotteso all’ingiunzione fiscale.
Ricorso avverso avviso di intimazione o ingiunzione fiscale
Si propone, a beneficio dei Lettori, una traccia di ricorso, corredato e motivato da decine di arresti giurisprudenziali, per eccepire in innanzi gli organi della giustizia tributaria, l’annullamento degli avvisi di intimazione (o ingiunzioni fiscali) qualora l’Agente di riscossione non dimostri, attraverso la produzione delle iscrizioni a ruolo, il rituale perfezionamento della notificazione delle cartelle presupposte al contestato atto di riscossione.
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