3 semplici consigli per chi vuole aprire la Partita IVA in Italia; per evitare sorprese e partire con il piede giusto!
Prima di aprire una Partita IVA, verifica se è davvero indispensabile per la tua attività. In alcuni casi, soprattutto nelle fasi iniziali (o di test), si possono effettuare prestazioni saltuarie, senza abitualità, che non richiedono l’apertura di una Partita IVA.
Se è necessario aprirla, individua con attenzione il codice Ateco che più si addice alla tua attività; il codice Ateco influenzerà anche il tuo carico fiscale e previdenziale.
Anche la scelta del regime fiscale influisce significativamente sul calcolo delle imposte dirette sul reddito, e sull’applicazione dell’IVA ai corrispettivi.
Per chi inizia una nuova attività individuale, spesso il Regime Forfettario si rivela la scelta più conveniente. Ma non è sempre così: l’effettiva convenienza va verificata e misurata per ciascun caso specifico, così come va esaminata con attenzione competenza e l’eventuale presenza di cause ostative.
L’apertura di una Partita IVA e la precisa selezione del codice Ateco comporta anche un corretto inquadramento previdenziale, presso l’INPS o presso le eventuali Casse previdenziali di categoria.
E’ un tema importante perché l’ammontare degli oneri contributivi, nelle fasi iniziali di una attività individuale, potrebbe anche superare quello degli oneri fiscali; è inoltre fondamentale pianificare fin dagli inizi dell’attività il proprio percorso previdenziale.
Come avrai già intuito, per aprire una Partita IVA non basta un clic! Non farti ingannare dagli slogan o dalle soluzioni troppo semplici.
Con questi 3 brevi consigli non abbiamo certamente esaurito tutte le variabili da prendere in considerazione per valutare l’avvio di un progetto imprenditoriale, nemmeno nei casi di micro imprese.
Affidati quindi a un Commercialista prima di aprire la Partita IVA o avviare un’attività: è fondamentale per evitare errori ed altri inconvenienti e per ottimizzare le tue potenzialità e i tuoi guadagni.
GESTIONE MIGRAZIONE CLIENTI da 'ATECO 2022' ad 'ATECO 2025'
Lo scorso 11 dicembre 2024, in Italia, l’ISTAT ha pubblicato la struttura della classificazione ATECO 2025, con lo scopo di dettagliare a livello nazionale i contenuti espressi nella classificazione europea delle attività economiche (NACE).
Più recentemente, il 7 febbraio 2025, l’ISTAT ha pubblicato anche le relazioni di corrispondenza tra le classificazioni delle attività economiche ATECO 2025 e la versione precedente (aggiornamento 2022 di ATECO 2007).
La nuova classificazione ATECO 2025, entrata ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2025, viene adottata a livello amministrativo a partire dal 1° aprile 2025.
Nuova classificazione ATECO 2025
Il Regolamento delegato (UE) 2023/137 della Commissione UE del 10 ottobre 2022 ha aggiornato la classificazione statistica delle attività economiche denominata NACE (Nomenclatura generale delle Attività economiche nella Comunità Europea), introducendo nuove classificazioni volte a rappresentare in modo più puntuale l’evoluzione del tessuto produttivo ed economico internazionale.
La nuova classificazione ATECO2025: strumenti utili per lo Studio professionale
La nuova classificazione ATECO 2025, entrata ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2025, viene adottata a livello amministrativo a partire dal 1° aprile 2025.
L’individuazione del codice ATECO più adatto a rappresentare l’attività svolta spetta al titolare dell’attività economica che deve comunicarlo, fin dall’inizio attività, all’Agenzia Entrate e, se necessario, alla Camera di Commercio e ad altri enti.
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