
Ma ecco i numeri che hanno allarmato la categoria. Nel 2019 risultano iscritti alla gestione speciale dell'Inps 1.620.690 artigiani, l'1,1% in meno rispetto al 2018 (17.911). Una riduzione che fa il paio con quella del 2018, -1,6%, e di ogni anno a partire dal 2010 quando gli artigiani erano 1.913.664. Circa 292.975 in più rispetto al 2019. L'Inps riporta: "Analizzando la serie storica degli ultimi dieci anni, si rileva che il numero degli iscritti decresce di circa un punto percentuale fino al 2012, continua a decrescere di più di due punti percentuali annui dal 2012 al 2017, mentre tra il 2017 e il 2019 la flessione è per ogni anno di circa un punto e mezzo". Lo stesso fenomeno è ravvisabile dall'altra parte del mondo delle partite Iva, quello dei commercianti. Il numero di quest'ultimi iscritti alla gestione speciale nel 2019 risultavano 2.163.158, lo 0,5% in meno del 2018 (11.827). Dato che assume dimensioni ben più marcate guardando al 2010, quando il numero di commercianti risultava toccare quota 2.210.014 (46.856 in più). "L'andamento dei lavoratori è crescente se pur di un solo punto percentuale per ciascun anno fino al 2012, rimane pressoché costante dal 2012 al 2014, decresce di circa mezzo punto percentuale tra il 2014 e il 2015, di un punto percentuale tra il 2015 e il 2017 e ancora di circa mezzo punto percentuale, per ciascun anno, dal 2017 al 2019" commenta Inps. A differenza degli artigiani, la rappresentanza di genere dei commercianti è meno sbilanciata e il trend dell'ultimo decennio è sovrapponibile: i maschi erano 1.295.006 nel 2010 e risultano 1.332.410 nel 2019, le femmine erano 668.065 nel 2010 e risultano essere 648.559 nel 2019.
"Tra i contribuenti che dichiarano redditi da attività di impresa o lavoro autonomo esercitate in forma individuale o associata, si registra in particolare il dimezzamento dei contribuenti che dichiarano redditi di impresa individuale in regime di contabilità ordinaria (si passa dai 270mila del 2008 ai 136mila del 2018) e un calo di oltre 400mila unità (-17,6%) con riguardo ai contribuenti che dichiarano redditi di impresa o di lavoro autonomo prodotti in forma associata", commenta il Cndcec. Massimo Miani, Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, ha aggiunto: "È del tutto evidente che, con la crisi innestata dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, la tendenza già in atto di riduzione del numero di contribuenti che esercitano attività di impresa e lavoro autonomo è destinata ad aumentare esponenzialmente, senza però trovare sbocco e assorbimento in un incremento della base occupazionale di lavoro subordinato e parasubordinato".