Il contratto di prestazione occasionale è utilizzato per avvalersi di servizi lavorativi di natura saltuaria, la cui durata limitata non giustificherebbe l'impiego di un lavoratore con contratto a tempo indeterminato. Recentemente, la normativa in materia è stata aggiornata e pertanto procediamo con una sintesi delle caratteristiche di questa interessante forma contrattuale.
Lavoro Autonomo Occasionale vs Contratto di Prestazione Occasionale
La prestazione occasionale può essere autonoma o regolata tramite un contratto di prestazione occasionale. Nonostante le apparenti somiglianze, ci sono delle importanti distinzioni. Il lavoro autonomo occasionale ha un limite di compenso massimo di 5.000 euro, non ci sono restrizioni alla durata minima della prestazione, e il compenso è netto entro tali limiti. D'altro canto, il contratto di prestazione occasionale ha un tetto di compenso più elevato (fino a 15.000 euro), tuttavia, il datore di lavoro è tenuto a pagare una quota di contributi sull'importo e la prestazione giornaliera deve avere una durata minima.
Nonostante la natura più flessibile di questi contratti, la legge regola rigorosamente la procedura di attivazione del contratto di prestazione occasionale. Il rispetto di tali regole è fondamentale per evitare pesanti sanzioni.
Tipologie di Contratto di Prestazione Occasionale
Esistono due tipi principali di contratto di prestazione occasionale, entrambi applicabili alla medesima prestazione:
Libretto di Famiglia (LF): utilizzabile da individui in qualità privata, non nell'esercizio di attività professionali o imprenditoriali, e da società sportive.
Contratto di Prestazione Occasionale (CPO): utilizzabile da imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi, associazioni, fondazioni, e altri enti privati, oltre che dalle pubbliche amministrazioni, per rispondere a esigenze temporanee o eccezionali, rispettando i vincoli economici e di durata previsti dalla legge.
Ogni tipologia corrisponde a una diversa sezione INPS per il completamento degli adempimenti necessari.
Riferimenti per le Aziende
Le aziende che possono ricorrere alle prestazioni occasionali sono quelle che non hanno impiegato più di 10 lavoratori a tempo indeterminato nel semestre precedente. Questo limite è esteso a 25 per le aziende operative nei settori dei congressi, fiere, eventi, stabilimenti termali e parchi divertimento.
Inoltre, non possono ricorrere alle prestazioni occasionali le aziende dei settori agricolo, edile e affini, delle cave e miniere, quelle che eseguono lavori di escavazione o lavorazione materiale lapideo, e le imprese nel settore delle torbiere. Inoltre, sono escluse le aziende che lavorano nell'ambito di appalti di opere o servizi, e quelle che hanno più di 10 lavoratori a tempo indeterminato in forza.
Limiti Economici
I limiti economici per le prestazioni occasionali sono i seguenti (riferiti all'anno civile):
a) per ciascun lavoratore: massimo 5.000 euro netti, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, di cui massimo 2.500€ con un singolo utilizzatore e fino a massimo 280 ore annue; Solo gli Steward delle manifestazioni sportive possono percepire 5.000 euro da un singolo utilizzatore.
b) Per ogni datore di lavoro: massimo 10.000 euro netti, con riferimento alla totalità dei lavoratori (15.000 euro per gli utilizzatori che operano nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi di divertimento
Compenso
Il compenso è stabilito dalle parti, ma non può essere inferiore al minimo legale di 9,00 euro netti per ogni ora di lavoro. Ogni prestazione deve durare almeno 4 ore al giorno (ovvero 36 euro netti). Il datore di lavoro è tenuto però a pagare anche i contributi sulle ore lavorate, e per ogni ora il costo da sostenere è di 12,41€. In tale costo sono compresi:
Come si attiva il contratto di prestazione occasionale?
Che sia il cittadino, l’azienda o il Consulente del Lavoro ad attivare la prestazione, la procedura prevede:
la registrazione, sul sito INPS, dei dati anagrafici del datore di lavoro (utilizzatore), del lavoratore (prestatore) e della prestazione. È necessario inoltre indicare l’IBAN al quale il lavoratore riceverà il pagamento della prestazione.
La definizione delle ore e delle giornate di lavoro, e il versamento anticipato del compenso tramite pagoPa
Una volta eseguita la prestazione, entro 15 giorni sarà direttamente l’INPS a versare, sul conto corrente indicato in anagrafica, l’importo previsto al netto dei contributi versati dal datore di lavoro.
Francesco Confalonieri titolare dello Studio Confalonieri di Piacenza, specializzato nella gestione di tutti gli aspetti legati all'instaurazione, trasformazione e cessazione del rapporto di lavoro... Leggi di più
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