In pratica: se il veicolo viene concesso in disponibilita' ad altro soggetto, diverso dall'intestatario della carta di circolazione, per un periodo superiore a 30 giorni (esempio: dipendenti, amministratori, soci etc.) viene istituito l'obbligo di comunicare i dati relativi al diverso soggetto (cioe' il dipendente o l'amministratore) - cosa utile nel caso si debba individuare il responsabile di incidenti o di infrazioni.
In tutte le ipotesi di uso del veicolo da parte di un soggetto diverso dell'intestatario per un periodo superiore ai 30 giorni è obbligatoria la predetta comunicazione.
In seguito alle modificazioni apportate all'art. 94 del Codice della Strada è stato modificato il Regolamento di cui al DPR 495/1992, adottato con il DPR 28/9/2012 n. 198, ma l'attuazione delle disposizioni in trattazione è stata procastinata sino all'aggiornamento delle procedure informatiche che avrebbero consentito l'inserimento dei dati nell'Archivio Nazionale dei Veicoli.
La circolare 15513 del 10 luglio 2014 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Generale della Motorizzazione - Divisione 5 - dà ora attuazione alle disposizioni di cui sopra, prevedendo, sinteticamennte quanto segue.
L'obbligo
È quello di comunicare il nominativo del dipendente, amministratore, socio, comodatario, comunque altro soggetto diverso dall'intestatario, cui è concessa la disponibilità del veicolo per un periodo superiore a 30 giorni. Nel paragrafo E.1.1. della Circolare, relativo al comodato di veicoli aziendali, viene indicata unicamente la fattispecie relativa al "comodato d'uso gratuito ai propri dipendenti", senza che vengano citati amministratori, procuratori, soci etc. di società: ciò contrasterebbe con la finalità che si prefigge il comma 4 bis dell'art. 94 del Codice della Strada, prima riportato, così da indurre a ritenere che le disposizioni si applichino anche a tali casi, anche se non esplicitamente indicati.
L'obbligo non sussiste qualora il veicolo sia utilizzato da un familiare convivente dell'intestatario (es. il padre concede un veicolo in comodato al figlio convivente: non vi è obbligo / il padre concede un veicolo in comodato a figlio non convivente: sussiste l'obbligo)
Chi è obbligato
Nel caso di comodato l'obbligo di effettuare la comunicazione è posto a carico del comodatario (di colui che utilizza il veicolo allegando dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà del proprietario del veicolo), con versamento della somma di euro 16,00= per bolli e versamento di euro 9,00= per diritti di motorizzazione. L'obbligo può anche essere assolto dal proprietario del veicolo su delega dell'utilizzatore.
Da quando decorre l'obbligo
Dagli atti posti in essere dal 3 novembre 2014 - per gli atti posti in essere prima di tale data si può procedere volontariamente alla comunicazione di cui sopra e, nel caso non venga inoltrata, non sono applicabili le sanzioni. Per le auto concesse in uso prima del 3 novembre 2014 non sussistono obblighi, osservando comunque che, in mancanza di una scrittura di comodato avente data certa (es. timbro postale) appare difficilmente opponibile una prova circa la decorrenza del comodato o della concessione in uso.
Qualora cessi il comodato e, comunque, l'uso da parte del soggetto diverso dal proprietario, occorrerà procedere a nuova comunicazione.
Sanzioni
€. 705,00 oltre al ritiro della carta di circolazione.
Deducibilità costi auto non strumentali anno 2024 (periodo d'imposta 2023)
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Contratto di comodato di terreno agricolo: modello personalizzabile
Il comodato (contratto comodato agrario), nella sua accezione più generica, è ”il contratto col quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta”. Questa è la definizione data al contratto di comodato dall’articolo 1803 del codice civile. Nell’ambito del rapporto contrattuale in esame si individuano, quindi, due soggetti (o meglio, due parti contrattuali), che sono da un lato il proprietario del bene concesso in comodato, che viene definito “comodante”, e dall’altro il soggetto che riceva il bene in comodato, definito “comodatario”.
Il contratto di comodato è di regola gratuito, con la conseguenza che la sua causa va rinvenuta nello spirito di liberalità ed è basata proprio sul rapporto di fiducia tra le parti.
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