Domenica 5 giugno 2011

Accertamento esecutivo più soft in una modifica al decreto Sviluppo

a cura di: mercurio&partners
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Accertamento esecutivo più soft in una modifica al decreto Sviluppo

di Marco Mobili

Confronto aperto sull'accertamento esecutivo. Il Governo è pronto a valutare positivamente l'ipotesi di allungare da 120 a 180 giorni la moratoria prevista dal decreto sviluppo all'espropriazione forzata in caso di richiesta di sospensiva del contribuente contro gli accertamenti esecutivi. Sul tavolo degli emendamenti da valutare, trova dunque posto anche il nuovo istituto che entrerà in vigore dal prossimo 1° luglio per accelerare la riscossione. Ma che sembra non convincere né la maggioranza né l'opposizione. Men che meno i contribuenti.

C'è chi chiede di allungare il blocco dell'azione esecutiva fino a un anno - ipotesi peraltro fatta propria la scorsa settimana anche dal premier Silvio Berlusconi - e chi invece vede nel semplice allungamento temporale della "moratoria" una soluzione non del tutto ancora sufficiente a risolvere i problemi che potrebbero nascere con l'esecutività degli atti e il ricorso massiccio alle richieste di sospensione che, dal 1° luglio, finiranno per bloccare l'attività della giustizia tributaria.

Dal canto suo il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ieri in un convegno sulla concentrazione della riscossione a Sanremo, si è detto disponibile a valutare positivamente un allungamento fino a 180 giorni e si vuole anche fino a 210 giorni. I tempi secondo Befera sarebbero più che sufficienti, soprattutto se accompagnati da un miglioramento della giustizia tributaria. Capitolo questo che potrebbe trovar posto nella manovra triennale da 40 miliardi in preparazione all'Economia per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. L'arrivo del nuovo decreto legge potrebbe essere fissato per giovedì 16 giugno. Magari contestualmente alla blindatura con il voto di fiducia dei saldi del Dl sviluppo che per quei giorni sarà all'esame dell'Aula di Montecitorio.

Il fronte riscossione è comunque destinato a fare la parte del leone tra le modifiche da apportare al decreto sviluppo all'esame delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Con il via libera alla cosiddetta "risoluzione Bernardo" (si veda Il Sole 24 Ore del 27 maggio) si arriverà a un allentamento delle ganasce fiscale, con la loro applicazione solo per debiti complessivi superiori a 2.000 euro. Sotto questa soglia l'agente della riscossione invierà almeno due solleciti di pagamento. Verrà, inoltre, elevato da 8.000 a 20.000 euro il limite sotto il quale non sarà possibile iscrivere l'ipoteca sugli immobili. Se poi si tratta di prima casa il pignoramento o l'espropriazione dovranno essere preceduti da una sorta di avviso bonario che lasci 30 giorni di tempo al debitore del fisco per saldare i suoi conti o chiedere la rateizzazione.

Altro fronte, quest'ultimo, su cui Equitalia potrà essere più flessibile, riammettendo alla dilazione dei pagamenti anche il contribuente in difficoltà economica che non ha versato una o più rate del precedente piano di ammortamento del debito. Riflessione in corso tra maggioranza e Governo anche sul diritto di superficie per le spiagge. I 20 anni previsti attualmente dal decreto potrebbero essere elevati a 50. Ma c'è anche chi ipotizza uno stralcio della norma.

C'è poi da tradurre in emendamento anche l'intesa trovata tra imprese e banche sui mutui per le attività produttive. In particolare per i contratti in essere verrebbe cancellata la possibilità per gli istituti di credito di variare unilateralmente, con la sola esclusione di consumatori e microimprese, le clausole dei contratti di finanziamento a tempo determinato, come sono i mutui. La possibilità di modifiche unilaterali saranno possibili solo se al momento della stipula saranno inserite clausole specifiche che consentano la modifica dei tassi. Clausole che per altro dovrebbero indicare eventi e condizioni al verificarsi delle quali è possibile modificare le condizioni del finanziamento. Sul credito d'imposta alla ricerca sarà l'Economia a valutare la possibilità di aprire l'accesso al bonus fiscale anche per progetti di ricerca e sviluppo realizzati intra muros dall'impresa stessa e non solo quelli realizzati dalle università.
Fonte: ilsole24ore
AUTORE:

Dott. Francesco Mercurio

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