Gli ultimi dati forniti dal Ministero dell'Economia e delle finanze sullo stato del contenzioso tributario nel secondo trimestre 2018 e sull'andamento del processo telematico ci offrono la possibilità di fare alcune riflessioni sulle criticità che ancora frenano professionisti, contribuenti e gli stessi enti impositori nell'adozione della piattaforma telematica attiva su tutto il territorio nazionale dal 15 luglio 2017.
Il contenzioso tributario ancora in calo
Dati positivi riguardano un generico calo delle controversie tributarie pendenti, un -7,54% a confermare il trend decrescente avviato nel 2012. Sono solo 406.946 infatti le nuove cause promosse da imprese e cittadini contro gli uffici fiscali nel corso del periodo in oggetto. Calano anche le controversie definite dai giudici, registrando un -6,50% arrivando a quota 65.835.
Il confronto con il II semestre 2017
Dal raffronto del periodo aprile-giugno 2018 con l'analogo periodo del 2017, le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio, pari a 62.673, registrano un leggera crescita ma sono sostanzialmente in linea. Nel documento diffuso dal MEF si legge che:
Per quanto riguarda l'andamento del contenzioso, lo Stato risulta quasi sempre vincente, mentre i contribuenti lo sono solo una volta su tre.
I dati sul processo tributario telematico
L'ultimo rapporto MEF va ad evidenziare anche alcuni riferimenti interessanti relativi al contenzioso tributario nel periodo aprile-giugno 2018:
Nonostante l'apparente successo che sembrerebbe testimoniare un utilizzo crescente e soddisfacente del processo telematico, ad uno guardo più approfondito appare evidente la scarsa propensione ancora dimostrata verso l'utilizzo della modalità telematica. Basti pensare che nel trimestre di riferimento è stata registrata la trasmissione elettronica solo del 17% degli atti introduttivi, del 48% delle controdeduzioni e del 58% degli altri atti processuali.
I vantaggi del processo tributario telematico
Rispetto al primo semestre, l'ultima relazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze non sembra dimostrare una svolta per quanto riguarda il ricorso, da parte di avvocati e commercialisti, al processo tributario telematico. I dati allo stato attuale non sembrano essere incoraggianti ed evidenziano una difficoltà dei professionisti del settore ad adeguarsi al cambiamento imposto dalla nuova modalità.
È il motivo per cui sono stati sviluppati alcuni programmi informatici per supportare le attività collegate, tra cui si distingue la proposta di iContenzioso software cloud per commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro quotidianamente alle prese con la gestione del contenzioso tributario, magari in forma telematica.
D'altronde i vantaggi che una corretta adozione delle procedure legate al processo tributario telematico può portare all'attività di uno studio professionale sono molteplici:
Software gestionali per semplificare le procedure: l'esempio di iContenzioso
Nonostante la digitalizzazione del processo tributario garantisca, attraverso l'utilizzo della tecnologia, un miglioramento della qualità e dell'efficienza della giustizia sembra generare ancora tanta confusione e molta diffidenza tra gli operatori. Il già citato iContenzioso è un buon esempio di software gestionale in grado di aiutare concretamente i professionisti a pianificare la loro attività quotidiana, anche in relazione alle novità introdotte dal PPT. Trattandosi di un software cloud non è necessaria alcuna installazione, il che lo rende accessibile da qualunque dispositivo sia fisso che mobile.
I dati relativi ad ogni pratica vengono registrati in modo chiaro e semplice e per ogni contenzioso in essere verranno segnalate eventuali scadenze imminenti e adempimenti da compiere. Uno degli obiettivi del software è infatti quello di aiutare il professionista a tenere traccia delle adempienze e a non mancare importanti scadenze. L'archivio cloud è in grado inoltre di organizzare e mantenere in memoria tutti i procedimenti già conclusi, con i relativi allegati e documenti, che possono essere consultati e scaricati all'occorrenza. iContenzioso si rivela quindi un ottimo esempio di programma semplice e intuitivo da utilizzare e già rappresenta per molti professionisti una valida soluzione e un utile supporto per adattarsi alle novità del processo tributario.
Concordato preventivo biennale persone fisiche 2024-2025
Nuova versione dell'applicazione Excel per l'analisi di convenienza del concordato preventivo biennale delle persone fisiche, aggiornata alle modifiche previste dal Dl 118/2024.
Il decreto legislativo in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale (pubblicato in GU n.43 del 21.02.2024), in attuazione della delega per la Riforma fiscale (Legge n. 111/2023) ha introdotto la disciplina del concordato preventivo biennale (CPB).
Con il decreto legislativo 118/2024 sono state apportate alcune modifiche, tra le quali, la possibilità per i soggetti ISA di applicare, alla differenza tra il reddito concordato e il reddito 2023, una imposta sostitutiva le cui % variano in base al punteggio ISA (per i soggetti forfettari le % sono ridotte al 10%/3%, rispetto al 15%/5%).
Concordato preventivo biennale persone fisiche 2024-2025: versione Cloud
Applicazione in Cloud per l'analisi di convenienza del concordato preventivo biennale delle persone fisiche, aggiornata alle modifiche previste dal Dl 118/2024.
Il decreto legislativo in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale (pubblicato in GU n.43 del 21.02.2024), in attuazione della delega per la Riforma fiscale (Legge n. 111/2023) ha introdotto la disciplina del concordato preventivo biennale (CPB).
Con il decreto legislativo 118/2024 sono state apportate alcune modifiche, tra le quali, la possibilità per i soggetti ISA di applicare, alla differenza tra il reddito concordato e il reddito 2023, una imposta sostitutiva le cui % variano in base al punteggio ISA (per i soggetti forfettari le % sono ridotte al 10%/3%, rispetto al 15%/5%).
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Memorie difensive su nuovo schema d'atto più ricorso tributario con le novità del 2024
Questo pacchetto include un modello di memoria difensiva e un modello di ricorso tributario svolto nel 2024, che tengono conto di gran parte delle innumerevoli modifiche emergenti sia nello statuto dei diritti del contribuente sia nel D.lgs n 546/1992.
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