È stato emanato l'atteso decreto ministeriale che regola gli incentivi per l'acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2, di cui all'articolo 17-bis del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Il decreto attuativo in parola definisce le modalità di fruizione dei contributi statali previsti per l'acquisto di auto ecologiche, quasi interamente destinati ad aziende e professionisti (riguardano infatti veicoli commerciali e aziendali, taxi, veicoli adibiti alla prestazione di servizi di car-sharing e noleggio), con sconto del 20% applicato dal concessionario. Il DL Sviluppo (n. 134/2012, articolo 17 decies) destina agli eco-incentivi 120 milioni di euro per il triennio 2013-2015. La partenza, che era stata in un primo momento prevista per il primo gennaio 2013, è slittata per indicazione nella Legge di Stabilità 2013 (Legge 228/2012, articolo 1 comma 422): i contributi saranno resi effettivamente disponibili 30 giorni dopo la pubblicazione del decreto in G.U., per cui presumibilmente a partire dal prossimo mese di marzo.
Soggetti destinatari dell'incentivo
Il contributo statale è destinato a chi acquista veicoli ad alimentazioni alternative (elettrici, ibridi, a metano, a biometano, a GPL, a biocombustibili, a idrogeno) con emissioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico non superiori a 120 g/km. Nella maggior parte dei casi (ma non in tutti) è prevista la rottamazione di un precedente veicolo posseduto. I veicoli (automobili, veicoli commerciali leggeri, ciclomotori e motocicli a due e tre ruote, quadricicli) devono essere immatricolati fra il 2013 (dal giorno in cui verrà effettivamente aperta la piattaforma di prenotazione) e il 2015. L'incentivo riguarda in particolare imprese e professionisti, essendo rivolto prevalentemente ai veicoli aziendali o destinati all'esercizio di arti e professioni e, come più sopra accennato a quelli ad uso pubblico (taxi, car-sharing, noleggio, servizi di linea).
Come verranno ripartiti i fondi
Sono disponibili 40 milioni di euro per l'anno 2013 (35 mln per il 2014 e 45 mln per il 2015), che verranno così ripartiti:
- 35,5 milioni di euro per l'acquisto di veicoli destinati all'uso di terzi o utilizzati nell'esercizio di imprese, arti e professioni, da impiegare esclusivamente come beni strumentali all'attività d'impresa. È obbligatoria la rottamazione di un corrispondente veicolo obsoleto. All'interno di questa somma, 7 milioni di euro sono destinati a veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km, e 3,5 milioni di euro per veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km. Per l'attribuzione della restante quota, vale il tetto generale di 120 g/km.
- 4,5 milioni vanno a tutte le categorie di acquirenti (anche privati) che acquistano veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km. In questo caso non c'è necessità di rottamare un preesistente veicolo. Di questa somma, una quota di 1,5 milioni di euro viene riservata all'acquisto di veicoli con emissioni che non siano superiori a 50 g/km.
La ripartizione dei fondi 2014 e 2015 sarà stabilita da decreti ministeriali da emanare anno per anno.
A quanto ammonta il contributo
Per i veicoli acquistati nel 2013 e 2014, l'incentivo è pari al 20% del costo del veicolo (prima delle imposte) con un tetto massimo che varia in funzione delle emissioni nel seguente modo:
- 5mila euro per i veicoli con emissioni di CO2 non superiori a 50 g/km,
- 4mila euro per emissioni di CO2 non superiori a 95 g/km,
- 2mila euro per emissioni di CO2 non superiori a 120 g/km.
Nel 2015 il livello del contributo scenderà al 15% del costo del veicolo, e i tetti massimi saranno i seguenti:
- 3mila500 euro per emissioni non superiori a 50 g/km,
- 3mila euro per emissioni non superiori a 95 g/km,
- 1.800 euro per emissioni non superiori a 120 g/km.
Quali sono le regole per la rottamazione dei veicoli dismessi
Nei soli casi in cui l'incentivo è condizionato alla rottamazione di un precedente veicolo (è il caso che riguarda le imprese ed i professionisti), ci sono ulteriori elementi da prendere in considerazione. Il veicolo rottamato deve essere:
- della stessa tipologia di quello acquistato (es.: veicolo commerciale con veicolo commerciale);
- immatricolato da oltre dieci anni rispetto a quello che viene acquistato nuovo;
- di proprietà dell'acquirente (o familiare/convivente) da almeno 12 mesi;
- nel caso di locazione finanziaria del veicolo nuovo, il vecchio deve essere intestato da almeno 12 mesi al soggetto utilizzatore del veicolo o ad un familiare convivente.
Il concessionario ha poi l'obbligo di consegnare il veicolo usato a un demolitore entro i 15 giorni successivi alla consegna di quello nuovo e di provvedere direttamente alla richiesta di radiazione per demolizione allo sportello telematico dell'automobilista. In caso contrario non verrà riconosciuto l'incentivo. I veicoli usati non possono quindi essere rimessi in circolazione ma devono essere consegnati alle case costruttrici o a centri autorizzati di messa in sicurezza, demolizione, recupero di materiali e rottamazione.
Modalità di richiesta dei contributi
L'acquirente del veicolo (sia esso azienda o privato) non deve fare nessuna richiesta. Sarà infatti il concessionario a corrispondere direttamente la somma mediante compensazione con il prezzo di acquisto del mezzo nuovo (ovvero facendo uno sconto sul prezzo che corrisponde all'incentivo). Il venditore può verificare se le risorse disponibili non sono esaurite utilizzando la piattaforma elettronica messa a disposizione sul sito dedicato agli incentivi al quale in concessionario stesso dovrà registrarsi inserendo i dati del veicolo e dell'acquirente: se le risorse sono disponibili, la piattaforma fornisce risposta positiva ed emette una ricevuta di prenotazione. Entro i 90 giorni dalla prenotazione, pena il mancato riconoscimento del contributo statale, deve verificarsi la consegna del veicolo: a questo punto il concessionario dovrà comunicare il numero di targa del veicolo acquistato e caricare sulla piattaforma la relativa documentazione. Il concessionario sarà poi rimborsato dall'impresa costruttrice, che a sua volta recupererà quanto anticipato attraverso un credito d'imposta. Va tenuto conto che i concessionari non sono obbligati ad aderire all'iniziativa: l'acquirente interessato all'acquisto deve quindi verificare per tempo che il venditore aderisca agli incentivi.